PROGETTI DI RICERCA

Ronzio delle Api

Le api sono incredibilmente abili nel comunicare tra loro, sia attraverso le danze come ha scoperto Karl von Frisch, sia attraverso altri mezzi come i feromoni e le vibrazioni. Il ronzio delle api, ad esempio, può trasmettere informazioni importanti sullo stato dell’alveare e sulle risorse disponibili. La capacità di comprendere e interpretare i suoni prodotti dalle api potrebbe essere utile non solo per la ricerca scientifica, ma anche per migliorare la gestione e il benessere delle colonie.

IL PROGETTO

A fronte di questa problematica è nato un progetto di ricerca, proposto e condiviso con importanti istituti, il cui obiettivo è identificare le cause che portano alla diminuzione della fertilità/longevità delle api regine e, successivamente, valutare le eventuali ricadute che tali cause possono avere sulla salute dell’uomo.

Codice segreto delle api: alla scoperta della comunicazione nascosta nel ronzio

Le affascinanti capacità comunicative delle api sono state ampiamente esplorate sin dai tempi di Karl Von Frisch, insignito del Premio Nobel per la Biologia nel 1973 per i suoi studi sul comportamento e la comunicazione delle api attraverso le loro danze. Oltre all’utilizzo delle danze, le api si avvalgono di altri mezzi di comunicazione, come i feromoni, le vibrazioni e il ronzio.

Tuttavia, la portata esatta di queste abilità comunicative rimane ancora in gran parte un mistero. Quante altre creature viventi, oltre all’uomo, sono in grado di trasmettere informazioni così complesse? E quanto il ronzio delle api può contribuire a risolvere problemi legati al benessere?

In collaborazione con l’Associazione Italiana Apiterapia e il Professor Almo Farina dell’Università di Urbino, abbiamo avviato una ricerca volta a rispondere a queste domande e ad altre ancora.

Il 7 aprile 2023 abbiamo trasportato uno dei nostri alveari presso la residenza del Professor Farina, dove, seguendo le sue indicazioni, è stato sviluppato uno strumento in grado di registrare tutte le frequenze sonore emesse dalle api attraverso un microfono posizionato sull’alveare.

Sebbene sia necessario del tempo per perfezionare lo strumento e soprattutto per interpretare i suoni emessi dalle api, confidiamo nella scoperta di una sorta di “Stele di Rosetta”, grazie alla competenza del Professor Farina e alla nostra esperienza nell’apicoltura.